In sintesi
- 🎬 Corro da te
- 📺 Cine 34 HD, ore 21:00
- 💡 Una commedia italiana con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone che, tra ironia e sentimento, affronta temi come la disabilità, l’autenticità e le seconde possibilità, offrendo una riflessione sincera sulle maschere sociali e l’onestà emotiva.
Pierfrancesco Favino, Miriam Leone e Riccardo Milani sono i nomi che spiccano questa sera su Cine 34 HD, con una commedia che ha saputo fare rumore: Corro da te. Si parte alle 21:00 con uno dei titoli più discussi del cinema italiano degli ultimi anni. Amanti delle storie originali e ironiche, preparatevi: il remake nostrano della brillante pellicola francese “Tout le monde debout” propone una riflessione tagliente e sincera sui sentimenti, le bugie e le seconde possibilità.
Corro da te: La commedia italiana di Pierfrancesco Favino e Miriam Leone
“Corro da te” non è solo una commedia, ma una raffinata operazione di adattamento che ci mostra quanto il cinema italiano sappia prendersi delle responsabilità quando si tratta di trattare, col sorriso, temi delicati come la disabilità e l’onestà emotiva. La trama si sviluppa attorno a Gianni, interpretato da un Pierfrancesco Favino in grande spolvero: single incallito e abile manipolatore, Gianni costruisce le sue conquiste su menzogne sempre più elaborate. L’occasione per cambiare vita arriva quando – per uno scambio di persona – viene scambiato per disabile e decide di proseguire la finzione, salvo innamorarsi di Chiara (una radiosa Miriam Leone), davvero paraplegica e con un approccio alla vita che ribalta tutti i cliché.
Il film – vincitore di 2 Nastri d’Argento e candidato ai David di Donatello – non punta solo a far divertire: tra una gag e l’altra, c’è la consapevolezza della necessità di superare la superficialità per trovare davvero se stessi. Un messaggio che, nella società di oggi saturata da filtri e maschere, risuona particolarmente forte.
Cast di Corro da te e il valore della regia di Riccardo Milani
A guardare bene, “Corro da te” brilla innanzitutto per il suo cast stellare. Favino dimostra, per l’ennesima volta, la sua poliedricità: dopo ruoli drammatici come “Il traditore” e “Padrenostro”, si diverte a calarsi nei panni del bugiardo pentito, regalando sfumature emotive che non scadono mai nella facile stereotipia. Al suo fianco, Miriam Leone convince e conquista, donando al personaggio di Chiara una luce e una forza che meritano un capitolo a parte nella recente storia delle commedie italiane.
Interessante anche la presenza di Pilar Fogliati, giovane promessa già apprezzata in “Romantiche” e in serie come “Cuori” o “Odio il Natale”. Il regista Riccardo Milani – già noto per “Come un gatto in tangenziale” e per una solida collaborazione con Paola Cortellesi – costruisce una commedia che sa bilanciare umorismo, tensione romantica e una raffinata attenzione ai dettagli (da nerd: la villa romana con piscina sotto il pavimento è quasi un personaggio a sé!).
- Una storia che tocca temi universali: l’identità, l’autenticità, la paura del giudizio.
- Una comicità mai banale, con dialoghi brillanti e scene che sfiorano il “meta”, tra citazioni e omaggi al cinema francese originale.
Un impatto culturale e un nuovo standard per la commedia italiana
“Corro da te” lascia il segno non solo per i riconoscimenti ottenuti, ma soprattutto perché si inserisce nel filone di quelle operazioni cinematografiche che provano, e spesso riescono, a svecchiare la commedia italiana. Se qualche passaggio può sembrare “telefonato” agli spettatori più scafati, l’eleganza della scrittura e il ritmo della regia di Milani fanno il resto, regalandoci un’ondata di emozioni autentiche e qualche risata di cuore, come ci si aspetta da una commedia che merita di essere ricordata.
In definitiva: stasera il consiglio è di lasciarsi sorprendere da una pellicola che fa riflettere e diverte, che aggiorna i canoni della commedia sulle urgenze e le nevrosi dei tempi moderni. E che, nel suo piccolo, continuerà a essere uno di quei cult da rivedere ogni volta che si ha bisogno di leggerezza… e di un pizzico di verità.
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